L’inarrestabile SUV ultracompatto della casa nipponica ci ha stupito per la sua grande personalità e per le sue doti tecnologiche da vettura di classe superiore: Suzuki Ignis
Il SUV più compatto sul mercato, equipaggiato con il propulsore 1.2 litri benzina aspirato, con potenza di 90cv più 3cv erogati da supporto elettrico.
Erede dalla Samurai (1989) e della più recente Jimmy (1997), la Suzuki Ignis, con i suoi 3,70 metri di lunghezza e la trazione integrale AllGrip Auto, si pone nella fascia di mercato della Fiat Panda Cross. Ecco come si comporta su strada e su fondi sterrati.
Se volessimo riassumere le linee della Suzuki Ignis in una sola parola, credo che il termine più adatto sia “personalità”. Sì perché il design è di quelli che divide: o lo si ama o lo si odia.
Il frontale muscoloso e dai tratti tondeggianti s’incastra perfettamente con le linee morbide e pulite delle fincate, rese ancora più aggressive dai generosi passaruota bombati, che stilisticamente tendono a rendere più sportivo e ribassato l’intero corpo vettura.
Inversione di stile invece sulla parte posteriore: i designer hanno dato un taglio netto con le linee generali dell’automobile, che presenta un retro spigoloso ed originale, con un lunotto molto spiovente creato per dare un tocco di personalità a questi 3,70 metri di compattezza.
Cerchi da 16 pollici bruniti, vetri posteriori oscurati e carrozzeria bi-color strizzano l’occhio ad un pubblico più giovanile, che potrà sbizzarrirsi con le molteplici personalizzazioni per cucire su misura la vettura in base ai propri gusti.
L’esperienza costruttiva della Suzuki è stata in grado di dare un eccellente senso di qualità complessiva degli interni, pur utilizzando plastiche in alcuni punti non troppo nobili (questo a favore della riduzione dei costi).
Sedili avvolgenti e con un ottimo contenimento lombare. Posizione di guida rialzata e volante dal look sportivo con possibilità di regolazione verticale (purtroppo manca quella in profondità).
La plancia offre un design pulito ed ordinato, con i comandi della climatizzazione, della gestione delle modalità offroad e dei sistemi di sicurezza alla guida, posti ad immediata portata d’utilizzo.
L’esemplare della nostra prova, allestito nella versione I-Top, presenta una lista di optional da segmento superiore:
Questi sono solo alcuni dei gadget che caratterizzano la dotazione di questa Ignis.
Il sistema di Infotainment è affidato ad un touchscreen Pioneer da 7 pollici che incorpora il navigatore satellitare (anche 3D), la connessione Bluetooth per il telefono, i supporti d’interfaccia auto di Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink, oltre ad offrire la predisposizione per radio DAB.
Completano la dotazione tecnologica i sistemi di sicurezza:
Mi siedo al volante certo di trovare un assetto tendenzialmente morbido, con delle sospensioni dalla lunga escursione, qualcosa di adatto al fuoristrada insomma. Ecco perché voglio fin da subito capire come stanno le cose: ecco allora che alla prima rotatoria scalo dalla quinta alla terza marcia e premo a fondo il pedale del gas.
salendo di giri, mi trasmette con una buona prontezza tutti i 120Nm di coppia, che sulla carta potrebbero sembrare pochi, ma se affiancati al lavoro fatto dal sistema di supporto ibrido (che eroga 3cv totali), regalano un ottimo spunto ma soprattutto un’ottima progressione della potenza a disposizione.
Ma ciò che più mi stupisce è l’assetto: piatto, con le sospensioni MacPherson all’anteriore che mi comunicano con sincerità le reazioni delle ruote motrici primarie, con il rollio appena avvertibile e con una sensazione di leggerezza innata, sicuramente data dai circa 900Kg di peso totale del corpo vettura. Che sorpresa!
Certo, dossi, buche e asperità dell’asfalto vengono filtrate con scarsa efficacia e sfruttando tutti e quattro i posti disponibili nell’abitacolo, non sarebbe strano sentire i passeggeri posteriori imprecare ad ogni buca presa con un po’ troppa vivacità. Sono, ahimè, problemi secondari per noi a cui piace guidare.
Peccato che l’assetto divertente non sia supportato da uno sterzo (elettrico) alquanto comunicativo: buono alle basse velocità, perde qualità e si rivela vuoto e morbido una volta passati i 100km\h. Buona inoltre la potenza dell’impianto frenante, ma avrei preferito una riposta del pedale più diretta.
Agile in città, facile da parcheggiare, divertente e sicura nel traffico. Ignis sa adattarsi perfettamente ad ogni situazione di quotidianità data dalla guida fra le altre auto.
Anche nei tratti autostradali sa cavarsela bene, a patto di tollerare qualche vibrazione proveniente dal piccolo propulsore a causa dell’elevato numeri di giri motore dalle velocità autostradali. Quindi, nel complesso, comportamento più che positivo.
Partendo dal presupposto che l’Ignis possa affrontare sterrati di facile e media difficoltà, la piccola di casa Suzuki è riuscita a sfidare dignitosamente i percorsi offroad che ho scelto di proporle.
La trazione AllGrip Auto, che attiva la motricità anche sulle ruote posteriori nel caso in cui gli pneumatici anteriori riscontrino problemi d’aderenza, ha saputo farmi uscire a testa alta da ogni situazione.
Certo, l’assetto prettamente stradale non mi ha cullato fino a farmi addormentare tra le buche, ma compensano egregiamente questa attitudine il sistema per l’assistenza alle discese (inseribile con un tasto, frena automaticamente le ruote per favorire il mantenimento della velocità in discesa), e il sistema per le partenze e le percorrenze su fondi dissestati (anch’esso attivabile tramite l’apposito tasto sulla console centrale).
Inoltre, il cambio dagli innesti precisi e l’ottima visibilità in tutte le direzioni contribuiscono a rendere la guida in fuoristrada sicura e piacevole.
Come funziona il modulo di supporto ibrido (Smart Hybrid Vehicle by Suzuki) della nostra Ignis? Il motorino d’avviamento è stato modificato per svolgere una doppia mansione: alternatore, per distribuire la corrente sviluppata nelle decelerazioni della vettura fra la classica batteria ed una batteria aggiuntiva agli ioni di litio (posta sotto il sedile del guidatore) e generatore, con il fine di deviare verso il propulsore termico l’elettricità sviluppata.
L’auto non può viaggiare in sola modalità elettrica sia chiaro, ma questo non le impedisce di poter accedere senza problemi alle aree C delle città. Ne consegue un ottimo risultato sul fronte dei consumi: sono riuscito senza troppi accorgimenti a sfiorare i 24 km\l nell’uso quotidiano (numeri del computer di bordo), valore che si riduce a 16 km\l sulle tratte autostradali.
Parlando di prestazioni invece, la velocità massima è di 165km\h e lo scatto da 0 a 100 viene coperto in 11,5 secondi.
Suzuki Ignis offre spazio, divertimento, personalizzazione, sicurezza e praticità d’uso: le dimensioni esterne ridotte unite nel frattempo ad un ottimo sfruttamento degli spazi dell’abitacolo la rendono un’auto comoda ed agile per muoversi in città, oppure per chi ha necessità di avere un’ottima trazione integrale per raggiungere facilmente aree dissestate o soggette ai fenomeni climatici più avversi.
Eccellente la qualità costruttiva, arricchita dalla tecnologia a bordo che assiste il conducente in ogni aspetto della guida. Assetto divertente e comportamento dinamico piacevole nell’uso stradale.
La vettura è in vendita con un listino prezzi che parte da 14mila euro che sulla versione intermedia della nostra prova, I-Top con trazione integrale e supporto ibrido, raggiunge i 18mila euro circa.
In quindici giorni d’utilizzo ce ne siamo innamorati. E voi? Fateci sapere cosa ne pensate!
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